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Grand Theft Auto V: videoarticolo

 

Grand Theft Auto V: videoarticolo

Videorecensione del nuovo capitolo di Grand Theft Auto.
Data pubblicazione: 26/09/2013 nella categoria: Videogiochi

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Finalmente Gta 5 è nelle nostre console. E si tratta di un arrivo trionfale visto che il nuovo free roaming di Rockstar North ha battuto tutti i record di vendita, superando il traguaro del miliardo di dollari dopo pochi giorni dal debutto. Gta 5 parte con una sequenza di un colpo in banca, in cui tre ladri professionisti, tali M, T e B architettano la rapina perfetta, e poi riescono a sfuggire dalla polizia che li circonda. Come vedremo, quello dei tre personaggi protagonisti è un tema ricorrente per il nuovo Grand Theft Auto.

Rockstar ha portato a un nuovo livello la sua concezione di free roaming. In molti momenti, infatti, si tratta semplicemente di immergere il giocatore nel mondo di gioco. Assegnargli, quindi, delle mansioni quotidiane che potrebbe svolgere anche nel mondo normale, ma in un contesto per certi versi immaginifico, dove può respirare la Libertà con la L maiuscola, all'interno di una location in cui questo è realmente possibile. E dove interpreta dei personaggi particolari, al di là delle regole, che possono compiere qualsiasi tipo di azione in un posto dove la libertà non è in alcun modo limitata. Insomma, è proprio quella sensazione di "schiacciante futilità" che rende Gta 5, in misura incredibilmente potenziata rispetto al passato Rockstar, un prodotto che non ha eguali nel mondo dei videogiochi.

È già famoso l'incredibile mondo di gioco di Gta 5, che presenta un livello di dinamicità e di profondità semplicemente mai visto in altri videogiochi. Se la parte dell'agglomerato urbano ha una dimensione in qualche modo assimilabile alla Liberty City di Gta 4, la parte rurale è invece letteralmente sterminata, al punto che in Gta 5 si può stare a bordo di aerei ed elicotteri anche per diversi minuti. Ma non sono tanto le dimensioni della mappa a fare la differenza, quanto la sua densità. Moltissimi edifici sono, infatti, esplorabili anche all'interno, senza che il motore abbia bisogno di caricamento di texture o di altri contenuti. Ogni metro del mondo di gioco ha un suo significato, visto che vi si possono svolgere eventi che hanno un senso sul piano della narrazione o eventi dinamici.

In Gta 5, il giocatore ha a disposizione tantissimi veicoli, ognuno dei quali con un proprio modello di guida. Avremo vecchi catorci, camion, moto, auto sportive, ma anche elicotteri e aerei. Inoltre, a differenza dei precedenti capitoli della serie, per quanto Rockstar non abbia ancora le licenze ufficiali, i veicoli sono quasi del tutto uguali alle controparti originali.

Ma la principale innovazione, se vogliamo dal punto di vista "filosofico", rispetto al passato è l'introduzione di una contestualizzazione psicologica, un senso alle vicende che va al di là dell'andare in giro e fare più danni possibile. È come se Rockstar offrisse al giocatore una seduta psichiatrica che fa ragionare sul senso della società moderna, su quella che è la condizione umana odierna, su come si è diventati succubi delle false esigenze che ci vengono propinate dai produttori di contenuti. Il tutto viene raccontato con verve parodistica e cinica sulla scia di alcune serie TV americane come i Simpson e i Griffin, e attraverso una serie di citazioni dei fenomeni più ricorrenti della società moderna.

Gta 5 è una sferzante critica alla società moderna, anzi potremmo dire che ogni componente della società moderna viene preso sotto esame. Una delle missioni più caratteristiche, ad esempio, è quella in cui bisogna intrufolarsi all'interno della sede di Life Invader a Los Santos per architettare un diabolico piano che culminerà nell'uccisione in diretta TV del fondatore del gruppo, Mark Zuck...ehm Jay Norris.

Gli sviluppatori di Gta se la prendono anche con il governo, con il modo di spendere le tasse dei contribuenti, con l'immagine distorta della realtà data dalla TV americana, con le patologie legate al sesso ossessivo, con le droghe, e in questa lista non manca certo la dipendenza dai videogiochi.

Ci sono dei temi ancora più forti e delicati. Ha destato scalpore una missione in cui nei panni di Trevor, un personaggio totalmente al di là delle regole, che incarna perfettamente lo spirito wild di Rockstar, bisogna torturare un asiatico per ottenere informazioni da girare alla CIA. Il giocatore può scegliere con quali arnesi torturare il malcapitato e poi fisicamente premere i tasti giusti al momento giusto per causare più dolore possibile, prestando attenzione, però, a non far morire la vittima.

Il principale cambiamento in termini di gameplay rispetto alla tradizione Gta riguarda la presenza di tre personaggi protagonisti, e la possibilità di passare dall'uno all'altro quasi in ogni momento. Durante l'esplorazione libera, infatti, si può sempre decidere se affrontare le missioni di Michael o quelle di Franklin o quelle di Trevor. E il cambiamento è disponibile anche all'interno di alcune missioni, in modo da spingere i tre personaggi a collaborare in maniera più profonda rispetto a quello che è previsto dall'intelligenza artificiale.

Rockstar ha rivisto in maniera sensibile l'intelligenza artificiale, in modo da fare in modo che nel momento del cambio di prospettiva il personaggio che stiamo per impersonare sia in qualche modo impegnato. Questa accortezza cinematografica dà un senso di continuità ancora più marcato all'esperienza con Gta 5.

Se le vicende iniziali di Michael e Franklin rimangono contestualizzate nell'agglomerato urbano di Los Santos, quando ci si sposta su Trevor tutto cambia. Fino a quel momento si è sparato molto poco, e si è avuto molto spazio per l'esplorazione oltre che per la narrazione. Quando la prospettiva passa a Trevor ecco che esplode un'excalation irrefrenabile di azione, efferatezza e violenza. Trevor è uno che non riesce a rinunciare neanche a un granello della sua libertà e in questo ricorda il John Marston di Red Dead Redemption.

Nell'organizzazione delle rapine, il giocatore deve scegliere che tipo di approccio tenere, se procedere all'azione diretta o se agire con astuzia. Poi stabilire quali devono essere gli elementi della banda tra una rosa di possibili soluzioni alternative. Gli elementi della banda acquisiranno esperienza man mano che si eseguono i colpi, quindi è consigliabile monitorare il loro livello di bravura prima di effettuare la selezione. Da un certo punto di vista, Rockstar vuole dare al giocatore la sensazione che può effettivamente personalizzare le missioni.

A proposito di personalizzazione, il giocatore può anche portare le auto dal carrozziere e praticare degli update. Per esempio, può installare delle ulteriori protezioni, degli alettoni, nuovi cerchioni o un nuovo motore. Ognuno di questi elementi produce un miglioramento estetico e nel modello di guida del veicolo. Anche le armi possono essere personalizzate, con nuovi caricatori, ottiche, torce, e così via. Anzi, in alcune missioni questi tipi di update sono obbligatori.

La parte shooting è ancora basata sulle coperture, che portano a frequenti situazioni di stallo. Un'introduzione molto importante rispetto al passato riguarda la ruota delle armi, che permette di selezionare l'arma desiderata con maggiore immediatezza. Inoltre, gnuno dei tre personaggi è dotato di un'abilità speciale. Michael e Franklin possono rallentare il tempo, il primo nel corso delle sparatorie e il secondo mentre guida. Trevor, invece, può massimizzare l'efficacia dei colpi inferti ed entrare in modalità protezione, per la quale subirà meno danni per ogni colpo incassato.

In ognuno dei tre casi, una volta che l'abilità speciale è stata attivata, ecco che viene fuori un effetto visivo peculiare. Nel caso di Michael ci ha riportato alla mente Max Payne, ovviamente, che come sappiamo è stato rifatto con la tecnologia Rockstar nel caso dell'ultimo episodio. Per Franklin c'è come una sorta di citazione da Fast & Furious, con la guida arrabbiata tipica di questa serie di film. Per Trevor, invece, la citazione è da Quentin Tarantino, visto che l'immagine diventa sfocata come quelle dei film "grind" degli anni '70 e bruciata in alcune parti come per ricordare l'usura della vecchia pellicola.

D'altronde, in Gta 5 c'è una grossa attenzione anche per la componente "fotografica". L'inquadratura alle spalle del protagonista è una cosa che nasce sicuramente con i videogiochi, ma lo stesso Tarantino l'ha usata più volte nei suoi film. Il risultato è che le sequenze di narrazione, che già si contraddistinguono per una sceneggiatura sicuramente superiore a quella di molti videogiochi, risultano ulteriormente impreziosite.

La componente da sparatutto trae evidente beneficio dalla tecnologia allestita per Max Payne 3. Adesso il giocatore ha un maggiore controllo sul busto dei protagonisti, che consente di sparare anche in una direzione diversa rispetto a quella verso la quale si sta correndo. Il risultato concreto è che tutto è più fluido, e questo vale anche per la componente stealth, e il giocatore può fare effettivamente ciò che desidera.

Il motore grafico RAGE di Gta 5 si divide in varie parti, molte delle quali sviluppate internamente da Rockstar e altre basate su middleware forniti da terze parti. La tecnologia è così rifinita da permettere a Rockstar North di creare eventi unici, di avere parti di narrazione profonde e accurate e anche di replicare all'interno del gioco degli sport, come il tennis o il golf.

Grand Theft Auto V costituisce un netto miglioramento rispetto ai suoi predecessori e non solo perché Rockstar North ha rifinito tutte le componenti di gioco, da quella relativa alla guida alla parte shooting, dallo stealth alle parti d'azione subacquea. Ma anche e soprattutto perché rappresenta una critica feroce alla società moderna, intesa anche come società fin troppo legata alla tecnologia dilagante in ogni ambito. E ciò risulta ancora più efficace perché c'è una granda attenzione alla parte psicologica. Gta 5, e lo si vede anche dall'interesse che ha suscitato, è più un fenomeno culturale che un semplice videogioco.

 
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